Ples mrtvaca u crkvi sv. Marije na Škrilinah kraj Berma, (preuzeto s https://www.istria-culture.com/crkva-sv-marije-na-skriljinah-i8)

Danza macabra

Danza macabra (fr. danse macabre, ted. Totentanz), il modello iconografico nell'arte medievale nato come illustrazione della poetica sulla precarietà della vita, che si diffondeva in Europa soprattutto dopo la cosiddetta morte nera (l'epidemia della peste bubbonica nel 1346).

Si distinguono due tipi della danza macabra. Il più antico, "francese" offre la danza in cerchio formata dai morti e da persone vive. Il tipo più recente, "di Basel", offre i personaggi in coppie allineate in corteo che si muove verso la tomba aperta. I morti sono rappresentati come cadaveri in putrefazione o come scheletri. In Europa esistono 72 rappresentazioni conservate della danza macabra in affreschi, e la maggioranza si trova in Europa centrale, nel cerchio alpino (Italia settentrionale, Svizzera, Baviera). La più antica e nota tale rappresentazione è stata eseguita attorno al 1424 nell'ossario Aux Saints Innocents nel centro di Parigi, ed è stato distrutto nel XVIII sec. Due rappresentazioni a Basel sono datate 1440 cca. I modelli si diffondevano tramite i manoscritti e i fogli grafici. In Istria sono state conservate due rappresentazioni della danza macabra, nella chiesa Santa Maria alle Lastre al cimitero vicino Vermo, l'opera della scuola di Vincenzo di Castua del 1474, e nella Santa Trinità a Cristoglie, dove nel 1490 (?) era attiva la scuola di Giovanni di Castua. Anche se queste rappresentazioni si collegano formalmente al tipo di "Basel", probabilmente si basano su un modello più antico dell'area italiana prealpina, dei quali l'unico esemplare noto e conservato si trova nell'Oratorio dei Disciplini (dal 1485) a Clusone nei pressi di Bergamo. Nella chiesa di Vermo davanti al corteo suona lo zampognaro: lui da il ritmo alle danze con le quali la Morte porta alla tomba i prelati, i sovrani e ceti bassi, tra i quali l'oste di Vermo, il soldato, il bambino, il mendicante e il commerciante, i quali senza aver successo cercano di corromperla. In simili immagini si rappresenta la penetrazione dello spirito popolare, del folklore e del teatro popolare nel senso teologico (B. Fučić).

BIBLIOGRAFIA: M. Zadnikar, Hrastovlje, romanska arhitektura in gotske freske, Ljubljana 1988; B. Fučić, Vincent iz Kastva, Zagreb–Pazin 1992; J. Höfler, Srednjeveške freske v Sloveniji, II, Primorska, Ljubljana 1997; A.Corvisier, Les danses macabres, Paris 1998.

Ž. Bistrović

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Literatura

Marijan Zadnikar, Hrastovlje, romanska arhitektura in gotske freske, Ljubljana 1988.; Branko Fučić, Vincent iz Kastva, Zagreb–Pazin 1992; Janez Höfler, Srednjeveške freske v Sloveniji, II, Primorska, Ljubljana 1997.; André Corvisier, Les danses macabres, Paris 1998.;Tomislav Vignjević, Ples smrti. Prispevki k ikonografiji mrtvaškega plesa v Bermu in v Hrastovljah, Koper 2007.

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