Viale dei glagoliti
Viale dei glagoliti, Il, monumento ai glagoliti e al movimento glagolitico, situato lungo la diramazione della strada, lunga 7 km, che da Rozzo conduce a Colmo. Fu eretto come progetto a parte dell'Assemblea ciacava nel periodo dal 1977 al 1985.
Il suo ideatore è Josip Bratulić, mentre l'autore delle sculture è Ž. Janeš. Consiste in 11 monumenti di cui dieci sono in pietra, mentre soltanto la Porta cittadina è di bronzo.
I monumenti sono: 1. La colonna dell’Assemblea ciacava, avente la forma della “S” glagolitica che simboleggia il logos, la mente e la ragione; 2. Il Tavolo di Cirillo e Metodio; 3. La cattedra di Clemente d'Ocrida, circondata da otto sedie; 4. Il Lapidario, costituito dalle copie dei monumenti glagolitici più importanti, collocati lungo la chiesetta dedicata alla Madonna nel villaggio di Bernobici; 5. Il Valico di Lucidar Croato, un ammasso di pietra rappresentante l'Olimpo istriano – il Monte Maggiore; 6. Il Belvedere di Gregorio da Nona, un libro in pietra sul quale sono scolpite scritte glagolitiche, cirilliche e latine; 7. La Salita della delimitazione istriana, una porta di pietra a forma della lettera “L” glagolitica, attraversata dal sentiero e attorno ad essa sono sparse delle pietre a forma di lettere in glagolitico indicanti la scritta “Delimitazione istriana”; 8. Il Muro dei protestanti ed eretici istriani, una clessidra in pietra con i nomi dei protestanti croati; 9. Il Luogo di Riposo di Juraj Žakan, come ricordo al primo libro stampato croato, di 7 sedie a forma di lettere che danno forma al nome Juraj Žakan; 10. Il Monumento alla resistenza e alla libertà, costituito da tre blocchi di pietra, ciascuno rappresentante tre diverse epoche: l'antichità, il medioevo e l'era nuova; 11. La Porta cittadina, una porta di rame col bucranio, i picchiotti e un calendario rappresentante i lavori nei campi durante tutti i mesi dell'anno. Il Viale indica il percorso del movimento glagolitico istriano, croato e slavo, testimonia i centri della letteratura glagolitica medievale sul territorio dell'Istria, fa riferimento alle radici slave di questo alfabeto e alla sua continuità dall'XI secolo, fino ai giorni nostri. Rappresenta altrettanto un modo per conservare l'indipendenza nazionale con la propria spiritualità, con la quale è stato al contempo instaurato un legame con gli altri popoli slavi ed europei.
BIBLIOGRAFIA: J. Bratulić, Aleja glagoljaša, Roč–Hum, Zagreb, Pazin, Roč 1994.
A. Diklić
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