Bernardo Parentino o Parenzano
Bernardo Parentino o Parenzano, pittore (nato a Parenzo attorno al 1437 - deceduto a Vincenza il 28/X/1531). Il suo vero nome era Lorenzo; entrato nell'ordine degli Agostiniani, prese il nome di Bernardo. L'educazione e la pratica nell'arte pittorica le conseguì a Padova e fu influenzato da F. Squarciane e Montagna. Operò a Padova, Mantova e Ferrara principalmente dipingendo affreschi murali; su alcuni quadri è riconoscibile per le miniature sue tipiche. In alcuni suoi quadri delle grafiche e delle miniature è presente l'influenza dei pittori nordici.
L'operato pittorico non è stato studiato ampliamente, parchè il percorso della sua vita è poco conosciuto e i quadri dimostrano un suo vasto interesse e un'arte pittorica atipica per il periodo dell'arte quattrocentesca. L'unico quadro da lui firmato è il quadro "Cristo in mezzo a San Gerolamo e San Agostino" (Galleria Estense di Modena). Un'altra opera appartenente di sicuro al suo opus sono gli affreschi murali (solo in parte conservati) nel claustro del convento di Santa Giustina a Padova, che raffigurano scene di vita di San Benedetto, realizzati nel 1489 e 1494. Gli vengono attribuite molte altre opere, ad esempio il quadro "Scene della vita di San Antonio abate"(Galleria Doria Pamphilli a Roma),"Venerazione dei Magi" (Louvre), "La caduta di San Paolo"(Verona), "L'Arresto di Gesù" (collezione Borromeo a Milano), "I Trionfi allegorici" (British Museum),"L'Allegoria" (Christ Church a Oxford), "Le miniature Ufficiolo della Vergine" del 11469 (libreria del convento di Motecassino), nel codice Pult.53.2 (Laurentiana di Firenze), negli incunaboli veneziani del 1483 (libreria Pierpoint Morgan a New York). In base alla somiglianza delle miniature gli sono stati attribuiti i trittici "Mangiatoia" (Palazzo Venezia a Roma) e il quadro con il ritratto di San Gerolamo (museo di Toledo, Ohaio, SU d'America ). Sulle altre opere attribuitegli, esistono opinioni controverse. La particolarità della pittura di Bernardo Parenzano è stata riconosciuta appena negli ultimi tempi, come opera matura del Rinascimento e dell'avanguardia del manierismo che verrà. Raffaello di Piacenza gli dedicò un elogio in versi (Cremona 1581).
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