Milje, pogled iz luke

Muggia

Muggia (cr. Milje), città sulla costa della baia di Muggia (45º36'N; 13º46'E; 3 m d'alt.), tra Capodistria e Trieste. È la sede del comune con 13306 ab. Il centro storico si trova sul pendio sopra uno stretto altipiano lungo la costa, e la parte nuova si sviluppa ai pendii occidentali dei colli di Muggia.

A sud est c'è il colle Zuccherino (166 m), a sud ovest il colle San Michele (198 m). Dopo la donazione nel 931, Muggia è rimasta sotto l'autorità laica del patriarca d'Aquileia fino al 1420, quando è caduta sotto il dominio della Serenissima. Dal XI al XII sec. la vita lentamente scendeva dalla fortificazione Castrum Mugla (→ Muggia Vecchia) nel Burgus Lauri (Borgolauro), che si era sviluppato nell'area bassa e paludosa lungo il pendio con due rioni occidentali. Attorno al 1256 lì si era formato il comune libero, con il podestà che eleggeva il Consiglio cittadino invece del gastaldo, il che può essere considerato l'inizio di Muggia medievale e moderna. Il periodo del comune libero era pieno di dissidi interni tra i seguaci del patriarca e quelli veneziani. Con l'arrivo del governo veneziano per Muggia inizia il periodo di fioritura e di benessere, grazie al commercio di sale con Carniola, anche se c'erano difficili scontri con Trieste causa i confini e le saline di Zavljane. La fondazione del porto libero a Trieste, la caduta graduale del potere veneziano e l'assoluto appoggio di quest'ultima a Capodistria, hanno portato alla rovina della città, la quale dopo cinque secoli di benessere s'era ridotta al paesino di calafati, barcaioli e agricoltori. Il comune di Muggia con le frazioni è rimasta un'importante area agricola con le superfici e la varietà delle coltivazioni, e comprendeva il territorio da San Bartolo (Lazzareto) a Caresana, da Ospo ad Albaro Vescovà. Dal 1797 al 1918 è sotto il governo dell'Austria (eccetto il periodo napoleonico 1805 - 1813), quando è diventata parte del Regno d'Italia (dal 1923 della provincia di Trieste). Dopo il trattato di pace di Parigi era parte della Zona A del Libero Territorio di Trieste (1947 - 1954), per poi diventare parte dell'Italia. La chiusura delle saline nel 1829 ha negato a Muggia un'importante fonte di reddito. Allora sono state allargate le cave di pietra arenaria per Trieste, e la profonda crisi pluridecennale è stata vinta grazia all'imprenditoria delle famiglie Tonello e Strudthoff, che alla metà del XIX sec. hanno fondato l'attività cantieristica navale, che ha avuto successo (il → Cantiere San Rocco). Le nuove installazioni industriali hanno portato a profondi cambiamenti nella struttura economica della città e hanno aiutato l'apparizione del proletariato. La lotta sindacale e il movimento operaio si sono acuiti dopo la I guerra mondiale, quando i cantieri navali locali caddero in difficoltà a causa della crisi economica generale agli inizi degli anni Trenta. La guerra in Africa, l'autarchia e le preparazioni per la guerra hanno diminuito temporaneamente la crisi, e la fondazione della raffineria Aquila nel 1934 ha dato il lavoro a due generazioni di Muggesi, e nel 1939 è nato il nuovo sobborgo Aquilinia. Il movimento partigiano, la fine della II guerra mondiale, l'influsso dell'esodo, la perdita della metà del terreno comunale, e 1096 abitanti, secondo il memorandum di Londra, non hanno aiutato la pacificazione. Le prime elezioni democratiche dopo la II guerra mondiale hanno portato al governo nel comune la sinistra, la quale è resistita per cinquanta anni, e le tensioni della guerra fredda hanno aperto i conflitti politici e sociali. La caduta delle mura e il processo del dissolvimento dei partiti verso la fine degli anni Ottanta in Italia, ha portato i cambiamenti anche a Muggia, dove la popolazione, nel senso sociologico, dal ceto operaio ha assunto i significati del ceto medio. Il tessuto cittadino a Muggia era chiuso dentro le mura, dalle quali oggi sono rimaste solo una delle nove torri di difesa quadrate e la porta occidentale con il leone di San Marco. Nel 1263 sulla piazza principale sono stati costruiti il palazzo comunale e la chiesa di SS. Giovanni e Paolo, quest'ultima sorta sui resti della chiesetta a tre absidi (XII sec.); nel XIV sec. ha avuto la facciata bianca che stilisticamente corrisponde alla pesante struttura romanica del tempio. Nel Corso Puccini si trova la chiesetta di Santa Croce (1374), restaurata nel XVIII e nel XIX sec; la chiesa di San Francesco a una navata, costruita nel 1398 con il convento (annullato nel 1806), si trova sull'ubicazione elevata ed è l'unico esempio dell'edilizia francescana sul territorio triestino. Gli scavi sul castelliere Ielarji e nella Muggia Vecchia hanno dato il materiale archeologico dalla tarda età di bronzo al medio evo (→ Civico Museo Archeologico di Muggia). Nei tempi recenti si sviluppa il turismo (il porto turistico e le attività appartenenti); il carnevale di Muggia, che è menzionato già nello statuto del 1420, è stato rinnovato nel 1954 nella forma moderna come la rivista dei carri allegorici che allestiscono le società cittadine.

BIBLIOGRAFIA: F. Colombo, Storia di Muggia. Il comune aquileiese, Trieste 1970; G. Borri, Muggia del passato, Trieste 1971; G. Cuscito, Muggia sacra. Storia e arte delle sue chiese, Muggia 1991.

G. Cuscito, R.

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Literatura

Franco Colombo, Storia di Muggia. Il comune aquileiese, Trieste 1970.; Giusto Borri, Muggia del passato, Trieste 1971.; Giuseppe Cuscito, Muggia sacra. Storia e arte delle sue chiese, Muggia 1991.; Comune di Muggia - Statuto, na snazi od 16. 2. 2003., https://www.comuniecitta.it/risorse/statuti/muggia.pdf.